Thursday, October 2, 2008
IL CALDO ESTIVO E LE CASE PREFABBRICATE
Stiamo oramai avvicinandoci al momento in cui si renderà necessaria l’accensione degli impianti di riscaldamento e tuttavia la vicinanza con la stagione estiva rende ancora attuale l’argomento del raffrescamento delle nostre abitazioni.
Circolano tanti luoghi comuni sulla scarsa capacità di isolamento estivo delle case in legno; in genere questo è un argomento che viene spesso sollevato da chi valuta sfavorevolmente le case prefabbricate ed anche molti professionisti o tecnici del settore affrontano il tema in maniera pregiudiziale.
Le case prefabbricate ad alto isolamento nascono nel nord Europa come evoluzione ed innovazione tecnica della carpenteria tradizionale in legno, per proteggere le abitazioni dalle rigide temperature della lunga stagione invernale. Il periodo estivo di quei paesi è caratterizzato in genere da temperature senz’altro più gradevoli di quelle delle nostre latitudini ed è limitato ad un breve periodo di tempo. Tale aspetto farebbe dunque pensare che queste abitazioni non siano adatte a difendere dal caldo ed in effetti la scelta di adottare una struttura a telaio con tamponamento isolante leggero (in genere lana di roccia), unitamente al limitato spessore complessivo (in genere non superiore ai 30 cm.), qualifica le pareti esterne con una bassa inerzia termica.
Facciamo un passo indietro. Nei paesi dell’area mediterranea le abitazioni tradizionali (che non si potevano affidare all’aria condizionata per evitare il surriscaldamento), erano contraddistinte da poche aperture verso l’esterno e da muri esterni massicci di grande spessore. Pensiamo alla sensazione di fresco che proviamo quando entriamo in una chiesa durante un’afosa giornata d’estate. Il segreto è la “massa”. Una parete di peso (mattoni o pietra) riesce a bloccare la trasmissione del calore per la sua capacità di “sfasamento” dell’onda termica. In breve, durante le ore notturne l’abitazione si rinfresca, soprattutto se viene adeguatamente ventilata, mentre durante il giorno il calore necessita di molte ore prima di poter entrare nell’abitazione proprio a causa della grande inerzia del muro, che funge da barriera “temporale”. Quando il sole tramonta l’onda termica non è ancora riuscita a passare la parete e tende a ritornare indietro a causa dell’abbassamento della temperatura esterna. Inoltre durante la notte la parete cede il calore accumulato e si raffresca nuovamente.
La comprensione empirica di questo ciclo ha permesso in passato di difendersi egregiamente dalle alte temperature in modo passivo e senza di impianti di condizionamento.
Le case prefabbricate in legno hanno però poca massa e spessori limitati e parrebbero pertanto poco adeguate a difendere dal calore. L’esperienza però ci dice che alle nostre latitudini si ottengono ottimi risultati anche durante l’estate, al punto che solitamente non viene installato l’impianto per l’aria condizionata, ma piuttosto il più utile impianto di ventilazione meccanica controllata a recupero del calore.
Tale effetto si ottiene non tanto attraverso l’inerzia del muro, quanto per l’ottimo isolamento complessivo e l’assenza di ponti termici (balconi, pilastri) o di falle nell’involucro esterno dell’edificio (tetto, finestre).
Ecco che una casa tradizionale, anche se realizzata con mattoni alveolari e con un buon spessore complessivo, si comporta globalmente peggio di una prefabbricata in legno, in quanto la massa è solo uno dei fattori in grado di isolare dal caldo. Non è un caso che un buon cappotto isolante esterno (per sua natura leggero) possa migliorare di molto il comportamento estivo di un’abitazione in muratura.
E’ possibile ottimizzare il confort estivo adottando la fibra di legno come isolante al posto della lana di roccia o come cappotto esterno, riuscendo così ad ottenere una casa ancora più ecologica.
L’aumento esagerato degli spessori in genere è sconsigliato perchè il limitato vantaggio della maggiore efficienza termica comporta altresì un maggior costo da sostenere.
Ovviamente grande importanza rivestono gli elementi di schermatura (porticati, pergole, frangisole) a protezione dei raggi solari soprattutto per le vetrate rivolte a sud, spesso di grandi dimensioni.
Per tutto l’anno è quindi possibile affidare all’involucro e alla sua efficienza i compiti della protezione degli spazi interni e la regolazione delle variazioni delle condizioni ambientali esterne, favorendo i guadagni interni e riducendo le dispersioni durante l’inverno, impedendo l’eccesso di guadagni e disperdendo il calore accumulato durante l’estate.
Circolano tanti luoghi comuni sulla scarsa capacità di isolamento estivo delle case in legno; in genere questo è un argomento che viene spesso sollevato da chi valuta sfavorevolmente le case prefabbricate ed anche molti professionisti o tecnici del settore affrontano il tema in maniera pregiudiziale.
Le case prefabbricate ad alto isolamento nascono nel nord Europa come evoluzione ed innovazione tecnica della carpenteria tradizionale in legno, per proteggere le abitazioni dalle rigide temperature della lunga stagione invernale. Il periodo estivo di quei paesi è caratterizzato in genere da temperature senz’altro più gradevoli di quelle delle nostre latitudini ed è limitato ad un breve periodo di tempo. Tale aspetto farebbe dunque pensare che queste abitazioni non siano adatte a difendere dal caldo ed in effetti la scelta di adottare una struttura a telaio con tamponamento isolante leggero (in genere lana di roccia), unitamente al limitato spessore complessivo (in genere non superiore ai 30 cm.), qualifica le pareti esterne con una bassa inerzia termica.

Facciamo un passo indietro. Nei paesi dell’area mediterranea le abitazioni tradizionali (che non si potevano affidare all’aria condizionata per evitare il surriscaldamento), erano contraddistinte da poche aperture verso l’esterno e da muri esterni massicci di grande spessore. Pensiamo alla sensazione di fresco che proviamo quando entriamo in una chiesa durante un’afosa giornata d’estate. Il segreto è la “massa”. Una parete di peso (mattoni o pietra) riesce a bloccare la trasmissione del calore per la sua capacità di “sfasamento” dell’onda termica. In breve, durante le ore notturne l’abitazione si rinfresca, soprattutto se viene adeguatamente ventilata, mentre durante il giorno il calore necessita di molte ore prima di poter entrare nell’abitazione proprio a causa della grande inerzia del muro, che funge da barriera “temporale”. Quando il sole tramonta l’onda termica non è ancora riuscita a passare la parete e tende a ritornare indietro a causa dell’abbassamento della temperatura esterna. Inoltre durante la notte la parete cede il calore accumulato e si raffresca nuovamente.
La comprensione empirica di questo ciclo ha permesso in passato di difendersi egregiamente dalle alte temperature in modo passivo e senza di impianti di condizionamento.
Le case prefabbricate in legno hanno però poca massa e spessori limitati e parrebbero pertanto poco adeguate a difendere dal calore. L’esperienza però ci dice che alle nostre latitudini si ottengono ottimi risultati anche durante l’estate, al punto che solitamente non viene installato l’impianto per l’aria condizionata, ma piuttosto il più utile impianto di ventilazione meccanica controllata a recupero del calore.

Ecco che una casa tradizionale, anche se realizzata con mattoni alveolari e con un buon spessore complessivo, si comporta globalmente peggio di una prefabbricata in legno, in quanto la massa è solo uno dei fattori in grado di isolare dal caldo. Non è un caso che un buon cappotto isolante esterno (per sua natura leggero) possa migliorare di molto il comportamento estivo di un’abitazione in muratura.
E’ possibile ottimizzare il confort estivo adottando la fibra di legno come isolante al posto della lana di roccia o come cappotto esterno, riuscendo così ad ottenere una casa ancora più ecologica.
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